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La musica di Giovanni Sollima illumina la ‘Istoria di Sant’Agata’

2023-02-03 09:40

Aldo Mattina

Cronaca, Spettacoli, Focus,

La musica di Giovanni Sollima illumina la ‘Istoria di Sant’Agata’

Collaborazione tra Teatro Bellini e Teatro Stabile in un progetto che nasce per onorare la Santa Patrona catanese. Eccellente il risultato

Teatro Massimo Bellini e Teatro Stabile di Catania uniti insieme per onorare Sant’Agata. È infatti dalla collaborazione delle due prestigiose istituzioni teatrali che nasce il progetto di commissionare un Oratorio dedicato alla Santa Patrona catanese da eseguirsi durante le festività agatine; cosa che è puntualmente avvenuta nella magnifica sala del Sada grazie alla composizione realizzata dal musicista palermitano Giovanni Sollima su libretto del giornalista e scrittore Filippo Arriva. Lo spunto letterario Arriva lo ha desunto da “La traslacioni di la Gloriusa Virgini Madonna Santa Agati”, un testo scritto nel 1475 dal catanese Antoni d’Oliveri in dialetto siciliano arcaico che ha costituito il nucleo centrale della composizione affidato al coro. È nato così “Istoria di Sant’Agata”, un Oratorio in 15 parti, per soprano, sei voci recitanti, coro e Orchestra.

     Il lavoro compositivo di un musicista estroso e geniale come Giovanni Sollima ha giustamente richiamato un vasto pubblico che ha riempito il teatro; si aggiunga l’interesse e la devozione per la Santuzza, cui i catanesi sono legati da un profondo e sincero sentimento e, non ultimo, l’originale apporto testuale che si discostava dai ‘soliti’ racconti sulla Santa per articolare una incisiva drammaturgia imperniata su un miracolo compiuto da Sant’Agata nel salvare la città da un tremendo attacco dei Turchi.

      Strutturato in 15 momenti salienti, l’Oratorio alternava ampi squarci corali (di fatto il coro rappresentava il principale protagonista del lavoro, con ben sette interventi) a quattro arie solistiche del soprano oltre ai restanti  quattro numeri con interventi misti che coinvolgevano anche gli attori. Una struttura che Sollima ha sapientemente costruito con una musica che tendeva a sottolineare l’aspetto devozionale, con un impianto sostanzialmente tonale, ricco di sfumature timbriche e di slanci melodici, capace di proiettarsi anche verso trascinanti momenti dominati dall’incalzare ritmico, come negli episodi dell’Indemoniata e della battaglia.  Su tutto aleggiava un clima di evidente adesione al testo  non privo di commozione ma sempre scevro dalla retorica.

      Un’opera complessa e variegata che ha senza dubbio richiesto un gran lavoro di preparazione, in modo particolare al coro, istruito puntigliosamente da Luigi Petrozziello, alle prese, oltretutto, con una lingua inconsueta come il siciliano del Quattrocento, da cantare e in qualche caso anche da recitare. Dal podio Salvatore Percacciolo teneva saldamente in mano la conduzione musicale non limitandosi ad ottenere mirabile risposta dall’orchestra ma  coordinando anche le varie componenti (Coro, Orchestra, Solisti), coadiuvato per la parte registica da Alessandro Idonea. Chiara Notarnicola era il soprano che con voce cristallina e musicalissimo, elegante fraseggio impreziosiva la ‘Istoria’. Rita Abela, Franz Cantalupo, Salvo Disca, Evelyn Famà, Franco Mirabella e Manuela Ventura, dal canto loro impersonavano con passione e convinzione  pescatori e popolane di Catania, anzi di Cathania.

       Grande successo per un’opera che, ci auguriamo, possa essere in seguito riproposta.