“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più”. La cantava, ricorderete, Lucio Battisti che evidentemente non rientra nella play list di Enzo Bianco o, quanto meno, non ci rientra questo brano. Qualcuno dei miei pochissimi lettori (mi scuso con Manzoni per la citazione, ma nel mio caso è la verità) dirà che ho proprio un’ossessione per Enzo Bianco ma la verità è che lui fornisce sempre spunti, giornalisticamente parlando, interessanti. E questo bisogna riconoscerglielo. Riesce a fare sempre notizia. Adesso, per ultima ma non l’ultima, una sua lista “Con Bianco per Catania” a sostegno della sindacatura di Maurizio Caserta. Conosco fin troppo bene Maurizio Caserta e la sua signorilità e mai e poi mai avrebbe detto a Bianco….”Enzo, grazie no…”. Ed Enzo fa finta di non aver capito di essere tutt’altro che gradito. Non è gradito dai Cinque Stelle che avevano giurato “Mai con Bianco” ma alla coerenza, si fa per dire, dei grillini siamo abituati, basta vedere i percorsi politici a tutti i livelli, e quindi nessuna sorpresa o nessun mal di pancia ufficiale. E poi ci sono i cespugli della sinistra più estrema che sono sempre stati avversari e oppositori di Bianco. Matteo Iannitti, ad esempio, che farà? Accetterà di restare in una coalizione dove anche Bianco si è, come dire, intrufolato? Ma la domandona è un’altra. Come fa Bianco a candidarsi se c ‘è una sentenza della Corte dei Conti che gli impedisce per 10 anni la eleggibilità?. Prima risposta. Al momento Bianco ha solo annunciato una lista a sostegno di Caserta col suo nome in bella vista. Se sarà anche candidato al Consiglio comunale lo vedremo presto. Lui nel frattempo ha chiesto un “aiutino”al Tar per una sospensiva. Se dovesse arrivare e se lui dovesse essere eletto consigliere allora potrebbe continuare la sua strada all’interno dell’Anci. Ma in questo percorso vedo tanti se e tanti condizionali. Certo che farsi affiancare da Bianco a Caserta verrà difficile, dovrà come si dice in questi casi, turarsi il naso. Maurizio Caserta infatti, fine economista, fu il primo a predire a Bianco e Girlando, allora assessore al bilancio, che sarebbero andati a sbattere contro il dissesto. E glielo disse in un convegno pubblico alla presenza proprio di Girlando. Ecco cosa scrivevo quando venne dichiarato il dissesto. “Il Comune di Catania è fallito e ora le conseguenze saranno drammatiche in modo particolare per dipendenti e creditori: lacrime e sangue per tutti. Eppure chissà perchè la notizia non ci sorprende per niente. Maurizio Caserta lo disse a chiare lettere. E in tempi non sospetti, nel 2014, quando la Giunta Bianco era ancora al primo anno di attività. Cittàinsieme di padre Resca organizzò un convegno sui conti del Comune di Catania, un faccia a faccia tra il professore Caserta e l’assessore al Bilancio che allora era Girlando. Caserta disse a chiare lettere, visti i conti, che conveniva al Comune di Catania dichiarare il dissesto subito e ridare così speranza alla città senza peggiorare la situazione e permetterle di riprendersi in tempi ragionevoli. E invece no. Niente. Caserta, in perfetta buona fede e con la ragione dalla sua, fu accusato di essere un visionario e di continuare a fare campagna elettorale anche dopo la sconfitta…” Tipico dei ciechi. E degli arroganti. Ma non finisce qui. Prima della dichiarazione del dissesto “Bianco – si legge sempre nello stesso articolo - con la sua incredibile faccia tosta continua ad addossare la responsabilità del dissesto soltanto agli amministratori di centro destra (Stancanelli a parte) che lo hanno preceduto il che, in parte è vero, ma Bianco dimentica sempre di dire che è stato lui e il suo lavoro ad appesantire la situazione e cosa ancora più grave, e per questo non può essere né perdonato né giustificato ha nascosto la verità ai catanesi dicendo loro che i conti del Comune erano a posto, anzi miglioravano addirittura. Ricordo che un giorno a proposito di conti pubblici, il gatto e la volpe, e cioè Bianco e Girlando, organizzarono nella sala Giunta del Comune una conferenza stampa. Era affollatissima visto l’argomento. E i due amministratori sorridenti, ma bugiardi, facevano vedere a tutti con delle slight che i conti del Comune, a contrario di quanto sosteneva la Corte dei Conti erano in netto miglioramento. E io a quel punto mi sentì in dovere di fare una semplice domanda. Questa: signor sindaco, signor assessore i risultati dei vostri conti sono in netto contrasto con quelli della Corte dei Conti. A questo punto i fatti sono due, o dice bugie la Corte o dite bugie voi. Risposta? Non ci fu risposta. Bianco disse passiamo alla prossima domanda…” Ma la risposta definitiva l’abbiamo avuta proprio in questi giorni con la sentenza della Corte dei Conti: E’ Bianco, e tutta la sua Giunta, il maggior responsabile del dissesto economico della città di Catania. E questo è un fatto. E, allora, come può un signore, altro non è ormai, che ha portato definitivamente alla rovina Catania presentare una lista che si chiama “Con Bianco per Catania”. Se fossi stato Maurizio Caserta io gli avrei risposto…”Grazie Enzo, anche no!”. Allearsi con tutti anche con nemici (politici) dichiarati non è sempre producente.