I modelli di "buona scuola" passano anche per attività extracurriculari che, svolte dentro e fuori le mura scolastiche, aiutano studentesse e studenti a formarsi per la vita, prima ancora che per un mondo del lavoro in continua evoluzione.
A scuola si va innanzitutto per studiare e costruire un patrimonio di conoscenze e saperi che sono i capisaldi della formazione superiore fino al conseguimento del titolo. Ma non è mica vietato, anzi è assai consigliato, che a scuola si possano svolgere pure attività formative che aprano i giovani e le loro menti al mondo esterno, aiutandoli a comprendere come incominciare a costruire un portafoglio di competenze, abilità e skills che saranno sempre utili nella vita, a futura memoria.
Al liceo Archimede di Acireale, menzionato dalla Fondazione Agnelli fra le migliori scuole della provincia di Catania, questi programmi di affinamento delle competenze si effettuano ormai da diversi anni e sono incardinati nei cosiddetti Pcto, percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, fino a poco tempo fa etichettati come progetti di alternanza scuola-lavoro. Ulteriormente strutturate a partire dal corrente anno scolastico nelle nuove linee guida per l'orientamento introdotte dal Ministro Giuseppe Valditara, queste iniziative rientrano fra le esperienze che nel triennio finale gli studenti e le studentesse degli istituti superiori maturano, dentro e fuori la scuola, per acquisire "life e job competencies", dunque competenze per la vita (come la capacità di problem solving e il lavoro di gruppo) e competenze di impiegabilità per il mondo del lavoro (come le capacità di gestione dei conflitti e di negoziazione) per poi individuare, fra queste esperienze, un capolavoro da portare all'esame di maturità.
Una esperienza sicuramente utile è il percorso didattico Asoc, A Scuola di Open Coesione, promosso dalla Presidenza del consiglio dei ministri. Ogni anno il liceo Archimede, una delle scuole più attive d'Italia in questo senso, partecipa alla iniziativa governativa candidandosi ad un progetto, da svolgersi in più fasi, con il quale potenziare nei giovani le cosiddette competenze di citizenship, cioè di cittadinanza attiva. Alla fine dell'intero percorso, si svolge un contest nazionale e i progetti più meritevoli vengono premiati dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud ed ottengono un riconoscimento. Negli anni passati, la scuola acese è arrivata più volte in finale.
Quest'anno, con il coordinamento ancora una volte delle professoresse Marinella Sciuto e Felicia Cutolo, alcune quarte classi del liceo Archimede sono impegnate nel monitoraggio di Weams, un progetto di innovazione e ricerca assegnato dal Ministero delle Imprese e del made in Italy all'azienda siciliana Bax Energy Italia per un ammontare complessivo di oltre 870 mila euro destinato alla progettazione di una innovativa piattaforma software per la gestione da remoto di impianti di energia eolica. Il progetto, al quale ha collaborato l'università di Catania, avrà un impatto fondamentale nella riduzione dei costi e nella produttività delle aziende che ruotano intorno al mondo dell'eolico e naturalmente un impatto ancora più forte sul versante delle energie rinnovabili, alle quali l'Europa punta con grande determinazione nell'ambito della cosiddetta "green transition".
A partire dallo scorso novembre, i giovani liceali dell'Archimede hanno costituito il loro team, dal nome Wises, e in questi mesi si sono impegnati in un'intensa attività di studio, raccolta dati e conoscenza approfondita del tema delle rinnovabili e dell'energia eolica, prima di immergersi nell'attività vera e propria di monitoraggio del progetto Weams con cui la Bax Energy Italia, per lo svolgimento delle attività di ricerca, di innovazione e di trasferimento tecnologico, ha ottenuto il cospicuo finanziamento statale – a valere su un mix di risorse provenienti dall'Unione Europea, dal Fondo di Rotazione e dal Fondo di Coesione.
Il percorso didattico Asoc prevede che le studentesse e gli studenti coinvolti documentino strada facendo il loro cammino di analisi, studio e monitoraggio fino alla realizzazione di un video finale in cui, illustrando come sono state spese le risorse pubbliche, si valuti la ricaduta esterna di questi finanziamenti pubblici e l'impatto che il percorso Asoc ha avuto sulle competenze dei giovani coinvolti.
Dopo questa esperienza così impegnativa, di sicuro l'impatto più immediato sarà quello di ritrovarsi ragazze e ragazzi più maturi e che saranno buoni cittadini del domani, capaci di cogliere la differenza fra risultati e ricadute di un'attività pubblica, ed ancora più bravi a capire come monitorare nella sua efficacia un progetto che impiega risorse pubbliche destinate ad una ben precisa finalità.