Tanti anni, tanto lavoro, tante riunioni, tutto nei templi biblici delle cose siciliane e un solo momento per far crollare tutto. Stiamo parlando della Fondazione Taormina Arte che martedì 23 agosto è letteralmente affondata. Finita. Scomparsa. E tutto nel giorno in cui Beatrice Venezi, stimata direttrice d’orchestra veniva nominata nuovo direttore artistico della Fondazione Taormina Arte. Beatrice Venezi, tra l’altro è stata anche scelta per dirigere la prima opera del Bic, il mascherato festival belliniano, sostenuto da Manlio Messina. Una semplice coincidenza? Fatto sta che il contratto tra l’artista e la Fondazione (di cui sono soci la Regione Siciliana e il Comune di Taormina). Il contratto è stato firmato dal commissario straordinario della Fondazione TaoArte, Bernardo Campo, presso la sede dell’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo. Erano presenti, nell’occasione, oltre a Campo e al maestro Venezi, anche l’assessore Manlio Messina e la Sovrintendente della Fondazione TaoArte, Ester Bonafede. “Sono pronta a iniziare subito questa sfida, consapevole delle responsabilità ma anche delle grandi potenzialità – ha detto Venezi -. Ho già molte idee su quelle che potranno essere le attività da pianificare e le iniziative da realizzare in vista delle prossime stagioni. L’obiettivo prioritario è certamente quello del rilancio della Fondazione Taormina Arte in ambito internazionale, lavorando in sinergia con il territorio e puntando sullo straordinario fascino del Teatro Antico”. Noi vorremmo aggiungere che prima di fare proclami di rilancio bisognerebbe accertarsi, per far tornare Taormina Arte ai fasti di un tempo, che ci siamo i contributi di una volta altrimenti con le belle intenzioni non si va da nessuna parte. Ma purtroppo le cattive notizie sono qui. Mario Bolognari indispettito per la nomina, non merito ma soprattutto nel metodo, ha annunciato che Taormina uscirà dalla Fondazione. Ecco le sue parole: “Apprendo da un comunicato stampa che è stato nominato un direttore artistico dalla Fondazione Taormina Arte. Nel comunicato si dice anche che la Fondazione è costituita dalla Regione e dal comune di Taormina, ma io, che rappresento il 50% della fondazione, non solo non sono stato consultato, ma neanche informato della decisione. Non so se considerare questo gravissimo atto un sopruso perpetrato contro la città di Taormina oppure una semplice cafonata istituzionale. Quel che è certo è che da questo momento verrà meno la mia personale collaborazione con la Fondazione e proporrò al consiglio comunale di recedere dalla fondazione, revocando il conferimento della casa del cinema al patrimonio della fondazione” Parole dure, pesanti che non ammettono replica. Vorremmo capire quale mente sopraffina, quale stratega ha partorito questo patatrac. Evidentemente le elezioni ormai vicine non avrebbero consentito continuità nelle scelte. E quindi si è deciso di forzare la mano e fare la nomina