facebook
instagram
whatsapp

redazione@ivespri.it

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

Direttore Responsabile: Fabio Tracuzzi - direttore@ivespri.it

Direttore Editoriale: Nunzia Scalzo - direttoreditoriale@ivespri.it

Registrazione: Tribunale di Catania n. 7/2006 del 3/3/2006

Sede legale: Via Aloi 26 - 95126 Catania

 

Contatta la redazione: redazione@ivespri.it

Contatta l'amministrazione: amministrazione@ivespri.it


facebook
phone
whatsapp

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

banner per i vespri
ivespri-interno

Editore e ragione sociale:
Vespri società cooperativa

Via Aloi 26 - Catania

P.IVA IT04362690879 - Codice fiscale 93117170873
pec: cooperativa.vespri@twtcert.it

I Vespri @ Tutti i diritti son riservati, 2022

Taormina: Consiglio compatto, fuori da Taoarte

2022-08-27 19:19

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Politica, Attualità, Focus,

Taormina: Consiglio compatto, fuori da Taoarte

Ancora polemiche sulla nomina del direttore artistico di Taoarte. Il comune di Taormina pronto ad abbandonare la Fondazione. Bernardo Campo: "Scelta artistica"

La vicenda, "squallida nel metodo" come è stata definita, che ha portato alla nomina di Beatrice Venezi nel ruolo di direttore artistico della Fondazione Taormina Arte, sembra non avere fine. Anzi si può paragonare a una pietra che dopo avere cominciato  a rotolare verso il basso è ora  impossibile da fermare e più rotola più la frana si ingrossa e più fa danni.  E adesso quello che poteva sembrare una boutade dettata dalla rabbia del sindaco Mario Bolognari che aveva detto che avrebbe proposto al Consiglio Comunale di votare tutti insieme l’uscita dalla Fondazione, è diventata una realtà inconfutabile.

Val la pena ricordare le prime parole del sindaco dopo la nomina della Venezi. “Apprendo da un comunicato stampa che è stato nominato un direttore artistico dalla Fondazione Taormina Arte. Nel comunicato si dice anche che la Fondazione è costituita dalla Regione e dal comune di Taormina, ma io, che rappresento il 50% della fondazione, non solo non sono stato consultato, ma neanche informato della decisione. Non so se considerare questo gravissimo atto un sopruso perpetrato contro la città di Taormina oppure una semplice cafonata istituzionale. Quel che è certo è che da questo momento verrà meno la mia personale collaborazione con la Fondazione e proporrò al consiglio comunale di recedere dalla fondazione, revocando il conferimento della casa del cinema al patrimonio della fondazione”. Ed è stato di parola nel senso che tutta Taormina si è schierata col suo sindaco in questa circostanza. Maggioranza  e opposizione, e non si tratta di una indiscrezione, sono infatti tutti d’accordo come ci dice Salvo Cilona, per l’appunto Consigliere comunale di opposizione. “Siamo pronti a uscire dalla Fondazione Taormina Arte, ci ha detto. Ne abbiamo parlato e siamo tutti d’accordo nel sostenere Bolognari. Del festo se veniamo trattati così, a pesci in faccia noi che ci stiamo a fare. Che sia chiaro è il metodo che contestiamo, anche se non siamo sicuri che la Venezi sia all’altezza”. Cosa manca quindi per arrivare all’atto finale? “Il sindaco – ci dice ancora Salvo Cilona – deve portare in Consiglio Comunale una delibera di Giunta con la quale si propone la nostra uscita dalla Fondazione. Potremmo fare anche noi un ordine del giorno, ma ci sembra più giusto che la proposta arrivi dal sindaco e dalla Giunta”.  Cosa può succedere adesso? Difficile a dirsi. Taormina ha preso la sua posizione netta e decisa. Adesso tocca ai vertici della Fondazione, Sovrintende e Commissario, cercare di sbrogliare l’intrigata vicenda magari con interventi dell’assessore Manlio Messina. Se è vero, come dicono, che Bolognari “era stato informalmente informato” è il momento di uscire allo scoperto. Le chiacchiere stanno a zero.  Bernardo Campo, commissario della Fondazione al momento cerca di smorzare le polemiche e si limita a ricordare che "si tratta di una scelta effettuata dal Sovrintendente e condivisa dal commissario che rappresentano gli organi statuariamente previsti per l'individuazione del Direttore artistico attraverso l'adozione di un atto amministrativo interno. Nessun atto amministrativo di questa tipologia risulta mai essere stato comunicato in via preventiva ai soci proprio per garantire la serenità e l'indipendenza nel processo di scelta del soggetto da incaricare. Ero revisore dei conti alla Foss quando fu scelta dal Commissario la Direttrice arstistica (così Gianna Fratta vuole essere chiamata) e non ricordo che il sindaco di Palermo, socio della Fondazione, che ha conferito il Teatro Politeama, abbia sollevato alcuna polemica. Ed anche in quella situazione si era in campagna elettorale per le amministrative di Palermo".

 E siamo appena all'inizo.