Correva l’anno 2009…si potrebbe cominciare così visto che sono trascorsi ben 14 anni da quando una mattina sulla facciata del Teatro Bellini di Catania venne esposto questo enorme manifesto, stile Andy Warhol, con le quattro possibili facce dell’allora latitante (ora non lo è più) Matteo Messina Denaro e la scritta Wanted a caratteri cubitali. L’iniziativa fu decisa dall’allora Sovrintendente del Bellini Antonio Fiumefreddo, al quale, come vedremo, furono anche rivolte non poche critiche e tentaivi di censura. E’ lo stesso Fiumefreddo che ci ricorda cosa accadde. “In un quartiere di Palermo fu realizzata questa opera splendida di street art. Ma pochi giorni dopo qualcuno di notte la cancellò facendola sparire. E tutta Italia ne parlò. Allora io decisi per solidarietà a quegli artisti palermitani di usare la facciata del Bellini come impegno civico e feci riprodurre l’opera su un telo enorme che andava dal balcone del foyer sino all’altezza delle porte di ingresso e dissi che sarebbe rimasto esposto fino a quanto Messina Denaro non sarebbe stato catturato, Visti gli anni che sono trascorsi avrei dovuto rifare quel telo chissà quante volte”. Fiumefreddo subì, come dicevamo, anche alcune critiche pesanti da politici locali, politici talmente insignificanti di cui è impossibile ricordare il none. Lo invitavano in poche parole a ritirare il singolare “manifesto” perché il Teatro Bellinii doveva solo occuparsi di musica. Fiumefreddo ovviamente non si fece per niente intimorire e andò avanti per la sua strada e quell’enorme manifesto in stoffa resto al Bellini per mesi e mesi.