Testo e foto di Donatella Turillo
Quando le maestre delle scuole elementari riescono a capire ed intuire le capacità di un bambino che potrebbe diventare un futuro artista, la vita di un essere umano potrebbe assumere una svolta importante. Potrebbe prendere la direzione giusta e seguire il cammino indirizzato dal proprio spirito. Questo è quanto è accaduto all’artista di arti visive Giuliano Cardella, che grazie al proprio talento nonché all’attenzione e alla sensibilità della propria maestra, in occasione di un lavoretto da compiere in classe per la Festa della Mamma ha avuto l’opportunità di realizzare con certezza quale lavoro avrebbe voluto fare da grande:il pittore. Un piccolo gesto quello della maestra che si è presentata a casa dei genitori del piccolo Giuliano con un dipinto da lui realizzato a scuola, un atto d’amore, una lode non solo verbale che ha segnato positivamente la strada di Cardella, che ancora ricorda vivamente l’infinita emozione provata quel giorno. L’artista Giuliano Cardella, apprezzato nel mondo, non riesce a definire il suo modo di fare pittura, la sua ricerca artistica è incentrata molto sul segno, lo si può notare sui suoi lavori sulla ceramica, sulla pittura e sulle grandi installazioni. Segni che ricordano il pre grafismo , passando dal Naif alla Street Art. “ Mi piace l’idea di mettere insieme tutto quello che mi circonda tutto quello che mi emoziona” dichiara “ Come un graffio” continua “ o il particolare di una pennellata. Sia nella pittura che nella ceramica penso di essere riconoscibile. Il risultato che ottengo è quello che a me piace”.
Le sue composizioni di ceramica sono frutto della sua fantasia creativa per materiali e tecnica, “Creo con il materiale che ho a disposizione, seguo il mio flusso,la mia energia interiore riuscendo talvolta a creare più di cinquanta opere in un giorno”.
Una piacevole chiacchierata che diventa un’intervista a casa di Giuliano, abitazione che condivide con il suo compagno Francesco, diventa un delicato cammino nella sua anima, per scoprire anche che si dedica al volontariato insegnando arte, da quattro anni, ai bambini del quartiere, che trovano sollievo e svago tra i colori e le tele.
Cardella diplomato in Arti Applicate presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (Ro), ha lavorato per trentacinque anni in fabbrica come tornitore non abbandonando per questo, la sua passione per l’arte, anzi , è proprio attraverso l’utilizzo dei materiali usati nel suo lavoro che trova spunto per creare.
“Lavorare in fabbrica è stato molto interessante” racconta “Anni fa ho spedito alla Royal Accademy due mie opere realizzate incollando dei fogli macchiati di ruggine, trovati in fabbrica, su due pannelli incollati su di una tavola, non credendo venissero presi in considerazione. Invece con mia grande gioia mi comunicano che il miei impianti sono stati scelti ed acquistati da due curatori diversi per la La Summer Exhibition”.
L’artista collabora con diverse gallerie d’arte nazionali ed internazionali alcune delle quali Spazionoto per l’appunto a Noto diretta da Paolo Perrelli, galleria che accoglie le proposte provenienti dalla comunità Queer, (termine inclusivo di tutte le identità sessuali e di genere), The Fletcher Art Gallery a Nottingham ed ancora la nota galleria “Carta Bianca fine arts” a Catania di Francesco Rovella, Memoli Arte Contemporanea a Potenza, galleria Vecchio a Randazzo, Vetrofusione a Brescia nonché la Saatchi Gallery di Londra.
Fino al 16 Febbraio sarà possibile visitare la sua mostra “Il mio sentire“ all’interno del teatro di Piazza Scammacca a Catania.
L’armonia dei suoi segni, la freschezza dei colori delle linee che sprigionano giocondità e quiete sono il tratto evidente del suo stile.