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La paura come dono, l’ultimo libro di Salvo Noè riabilita una delle emozioni primarie di uomini e donne

2023-05-29 10:25

Rosario Faraci

Cronaca, Attualità, Focus,

La paura come dono, l’ultimo libro di Salvo Noè riabilita una delle emozioni primarie di uomini e donne

Se la paura è un dono, essa mantiene al sicuro le persone: le avvisa di potenziali pericoli e le rende consapevoli dei propri limiti

Immaginare che la paura sia un dono può sembrare controintuitivo. Nessuno si sognerebbe mai di voler ricevere un tale cadeau. Eppure, nel suo ultimo libro “La paura come dono” (San Paolo Edizioni, 2023), lo psicologo e psicoterapeuta acese Salvo Noè considera questa emozione primaria come una delle due forze motrici della nostra vita, l’altra è l’amore. Se quest’ultimo crea e sviluppa la vita, la paura invece ci protegge e dunque diventa il dono, ricevuto fin da piccoli, per aiutare a prevenire e gestire i pericoli. 

Se non ci fosse il filtro cognitivo ed emotivo della paura, sin dalla tenera età, ognuno di noi sarebbe esposto in modo incosciente a tante minacce dell’ambiente circostante. Col tempo, poi la paura se ben gestita può diventare una vera e propria virtù, imparando a governarla e a farla camminare insieme al coraggio, per trasformarla in una vera e propria opportunità. Tutto ciò a condizione però che non venga mai ingigantita altrimenti la paura diventa disfunzionale ed è capace di generare nelle persone vere e proprie fobie.

Se la paura è un dono, dunque, mantiene al sicuro le persone perché le avvisa di potenziali pericoli; le rende consapevoli dei propri limiti, ad esempio aiutando a riconoscere quando è il momento di chiedere aiuto ad altri; stimola la crescita personale, sviluppando nuove competenze e facilitando comportamenti più resilienti; potenzia l’empatia e la capacità di mettersi nei panni degli altri; fornisce la giusta motivazione perché la paura è sempre un catalizzatore per il cambiamento.

Abbiamo letto tutto d’un fiato il libro di Salvo Noè, in occasione della sua presentazione avvenuta in occasione del recente Festival della Comunicazione organizzato dall’Arcidiocesi di Catania. L’abbiamo letto una seconda volta che ha confermato la buona prima impressione della lettura iniziale. 

È un volume gradevole e ricco di spunti. Nella prima parte contiene una bella ed autentica conversazione fra Salvo Noè e Papa Francesco, legati fra loro da un genuino e sincero rapporto d’amicizia. La seconda e la terza parte del libro rappresentano bene il lavoro clinico che da psicologo e psicoterapeuta il dottor Noè svolge con i propri pazienti: comprendere e gestire ansia, stress e paure in modo da allentare la presa, talora quasi asfissiante, sulle nostre vite. Anche perché la casistica di vecchie e nuove paure nella società moderna è molto ampia e non risparmia neppure giovani e giovanissimi.

Che sia un dono come la intende Salvo Noè oppure no, la paura è comunque un’emozione primaria. Nel film “Inside Out” che la Pixar portò in tutte le sale cinematografiche nel 2015 riscuotendo grande successo di pubblico, questa emozione – insieme a gioia, tristezza, rabbia e disgusto – era rappresentata al comando di una consolle che governa le nostre vite, una sorta di pilota della mente. Interpretata da un personaggio animato maschile, con la faccia di color viola, smilzo nel fisico e con due enormi occhi spalancati, la paura nel film di casa Disney ha uno scopo principale: proteggere sempre dai pericoli la protagonista principale della pellicola, ovvero Riley, la bambina di 11 anni originaria del Minnesota catapultata a San Francisco al seguito della famiglia e alle prese con un difficile adattamento alla vita della metropoli californiana. Una bambina inevitabilmente piena di paure, ma in grado di provare pure tutte le altre emozioni primarie, soprattutto la felicità.

C’è un tema, nel libro di Salvo Noè, che si collega ad un suo volume precedente, pubblicato nel 2020. È quando parla del potere della fiducia che può essere vista come un vero e proprio antidoto alla paura, perché se ci fidiamo delle persone intorno a noi, sappiamo che ci saranno sempre in caso di bisogno. Dunque, la fiducia restituisce un senso di sicurezza, permette di vedere il mondo con maggiore positività, attenua il timore di risultati negativi. Come la fiducia, anche la fedeltà e la fede giocano analogo ruolo di mitigazione della paura. In tutti e tre i termini, accomunati dalla medesima radice etimologica nel sostantivo latino fides, è insito il valore importante della promessa, ovvero l’impegno solenne, dinanzi ad altri, di fare o dare qualcosa di importante.    

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