“Protezione civile”, la fiction che distrusse l’isola si Stromboli andrà in onda sulla Rai. Siamo al ridicolo. O se preferite all’assurdo. Stromboli, mese di maggio del 2022. Un colpo di vento, ma vento di scirocco e quel fuocherello che era stato acceso per completare la riprese della fiction “Protezione civile” girata per l’appunto a Stromboli e con Ambra Angiolini (estranea ai fatti per carità) protagonista, quel fuocherello dicevamo, in un batter di ciglio si trasformò in un mostro di fiamme con lingue di fuoco che per l’intero giorno e tutta la notte distrussero l’intera isola. Solo il coraggio degli strombolani che con pali e picconi affrontarono l’enorme fronte del fuoco salvarono le case di tutti. E si salvarono vite umane. Ma solo grazie al coraggio di tutti e magari per volere di una volontà superiore. Ma tutta l’isola, eccezion fatta per Ginostra, sull’altro versante dell’isola, andò distrutta dalle fiamme. Tutto in cenere. Desolante.
Quando arrivavo a Stromboli alzavo sempre lo sguardo verso la montagna sicuro di trovare l’isola in tutto il suo splendore, la sua magia, la sua allegria, i suoi colori. Tutti i colori del mondo sulle pendici delle montagne. Quei colori che vedendoli appena arrivi ti fanno dire: ecco sono a casa. Un gesto che hai ripetuto migliaia di volte e sempre come se fosse la prima. Ma quel 26 maggio 2022 non fu così. Sì, Stromboli era sempre lì, al suo posto ma gravemente ferito. Niente più colori, niente più alberi, niente più vigne, niente più ginestre, capperi e le vigne per la malvasia. Niente. Solo una enorme, infinita distesa nera. Un girone dantesco: tutto bruciato da Scari a Piscità. Tutta l’isola insomma. Due Canadian giravano facendo la spola tra il mare e la montagna dove scaricavano montagne d’acqua. Una cosa è certa, quella distruzione che il Vulcano non ha mai provocato con esplosioni eruzioni persino tzunami, era stata provocata dall’uomo. Stupidità, ipocrisia, arroganza superficialità dell’uomo. Tutto insieme.
E subito il mondo intero sbalordito, sbigottito indignato il giorno dopo accusò la Rai che non aveva previsto le opportune precauzioni. Si disse subito, e anche io, sbagliando, lo sottolineai più volte che la Rai non c’entrava niente. Che non c’erano mezzi Rai sull’isola e che la produzione era della 11 Marzo film. Adesso veniamo a sapere che non solo la Rai manderà in onda la fiction, ma che come risarcimento per gli enormi danni ha proposto una puntata della miniserie dove si raccontano le bellezze dell’isola. Proposta indecente e che è stata rifiutata dal sindaco di Lipari Gullo e dagli strombolani. E la Rai dovrebbe inoltre spiegare perché ha chiesto al sindaco di poter tornare sull’isola per poter ultimare le riprese. Eppure avevano detto di non essere i produttori e che non avevano responsabilità. Ma Stromboli ha detto no. Orgogliosamente ha detto no. E allora le riprese sono state ultimate da un’altra parte. Indovinate un po’ dove? Protezione civile, isola, macchia mediterranea, vulcano attivo. Semplice, sull’Etna. Una proposta indecente quella della Rai resa possibile dal fatto che a più di un anno di distanza la Procura di Barcellona competente per territorio non solo non ha ancora chiuso le indagini ma ne allungato continuamente i termini. E cosa fai la Maria Pia Ammirati responsabile di Rai Fiction ? il 29 ottobre scorso manda una pec al sindaco di Lipari dove dopo i soliti inutili convenevoli di ogni lettera scrive testualmente: “…..sappiamo quanto sia stato doloroso per Lei e i suoi concittadini e vorremmo come Rai rassicurarvi su quelle che sono sempre le intenzioni che hanno animato le nostre intenzioni ovvero quelle di veicolare e valorizzare le bellezze dell’isola, il sole, il mare, i profumi attraverso una serie che potesse veicolare lo spirito isolano in tutte le sue dimensione e sfaccettature, l’anima laboriosa, lo spirito d’accoglienza e bla bla bla smielati uno dopo l’altro”. E continua :” Ed è in questo contesto che come servizio pubblico vorremmo che Stromboli avesse il giusto risalto all’interno dei nostri palinsesti”. E chiude chiedendo al sindaco un incontro. Insomma sembra proprio la lettera del solito conquistatore che arriva, distrugge e per ripagare dei danni provocati offre un baule pieno specchietti e biglie colorate, tanto quegli ignoranti, cioè noi, diranno subito di sì. E qui casca l’asino, che in questo caso sarebbe la signora Ammirati. La risposta del sindaco e degli strombolani tutti è da applausi e si conclude così:” …. E’ del tutto evidente che la vostra condotta e quella della 11 marzo film non può essere definita collaborativa e la popolazione di Stromboli ne serva ancora un triste e nefasto ricordo”. Come dire signori noi non abbiamo più l’anello al naso. . Alla Rai dimenticano che proprio a causa di quell’incendio che distrusse tutte le barriere naturali del paese (alberi e radici) in un temporale del mese di agosto una montagna di fango venne giù riempendo case e strade. Catastrofe dopo catastrofe, danni dopo danni. Solo l’ora tarda, era notte inoltrata e le strade deserte, impedì una vera strage. Riaffiora ancora l’dea di quella volontà superiore. Case spazzate via con tutto quello che c’era dentro, commercianti in ginocchio. E fango fino nelle case fino ai tetti. E ora la Rai vorrebbe trasmettere un “carosello” per dire quanto è bella Stromboli andate a Stromboli. No grazie. Stromboli non ne ha bisogno. E vergognatevi un po’ se ne siete capaci.