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Vincere le elezioni? Una colpa!

2023-01-30 14:48

Enzo Trantino

Cronaca, Politica, Focus, Opinioni,

Vincere le elezioni? Una colpa!

Disseminati in Italia centri di “tiro”, rappresentati da programmi televisivi e testate giornalistiche, che, in coerenza e in permanenza, sparano sul governo

 

Si sviluppa con crescente ipocrisia e preoccupante invadenza un piano di martellamento del governo in carica, che, per la prima volta nella storia istituzionale, ha il coraggio responsabile di modellare alle mutate esigenze del Paese, persino orientamenti identitari, che deludono, irritandoli, sino all’acidità, i tessitori del “piano” permanente.

In breve: vi sono disseminati in Italia centri di “tiro”, rappresentati da programmi televisivi e testate giornalistiche, che, in coerenza e in permanenza, sparano sul governo, colpevole… di avere vinto le recenti elezioni politiche.

Con maschere d’occasione, nei programmi televisivi, dopo avere distribuito le postazioni di attacco, riservano qualche strapuntino a giornalisti di visione opposta, e così, salvando la faccia, imbandiscono programmi al vetriolo per scavare nella opinione pubblica un tentativo di delegittimazione, tanto subdolo quanto tenace.

Si parte quasi sempre dal piccolo elogio secondario, e poi si dispone il fuoco di fila delle “batterie”, sempre più corrive e insofferenti.

Nordio diventa attuale bersaglio di un “programma” di disinformazione permanente. Quando i temi s’infrangono contro la realtà operativa che risulta opposta alla falsa rappresentazione, si cambiano in corsa i “bersagli” : dall’ergastolo ostativo, al 41 bis, alla procedibilità a querela richiesta sino a ieri per reati gravissimi, alla responsabilità grottesca per la crescita degli omicidi, quando la Suprema Corte, in occasione della recentissima inaugurazione dell’anno giudiziario, marca il risultato positivo di una fortissima riduzione a 310 casi, cifra “fisiologica” nell’epoca della violenza, ovunque concimata, praticata soprattutto contro le donne.

Si dirà: ma non è merito del governo.

D’accordo, se si è onesti. Risulta, invece, falsa e volgare la prassi corrente: se vi sono presenze di condotta positiva, il merito è del caso, se, invece, c’è persino maltempo con danno a cose e persone allora si corre al grido da suburra “governo ladro”.

La realtà, grazie a Dio, è diversa e opposta.

Il premier, sempre più sicuro, lucido e mirato, convince prima gli alleati per inevitabili divergenze programmatiche, condotta abituale persino nella vita familiare, poi, modellata l’azione alla bisogna, annuncia l’intervento chirurgico.

Se c’è un minimo di decoro presente, bisogna ammettere che mai si è verificata una congiuntura drammatica e multiforme come quella presente.

Mancano solo le cavallette e poi siamo in piena profezia biblica.

Qualche forza di opposizione mostra disponibilità, altre, le maggiori, pensano alla importanza storica della data del congresso, o al necessitato riposo in albergo a cinque stelle, soffiando sul fuoco del reddito di cittadinanza.

La gente comune, non intossicata, non è sedotta dai cialtroni in servizio permanente effettivo, e riconferma fiducia a “Giorgia”, alla faccia loro. Celebrando i cento giorni di governo, il popolo italiano ribadisce fiducia al centro destra unito e attivo.