facebook
instagram
whatsapp

redazione@ivespri.it

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

Direttore Responsabile: Fabio Tracuzzi - direttore@ivespri.it

Direttore Editoriale: Nunzia Scalzo - direttoreditoriale@ivespri.it

Registrazione: Tribunale di Catania n. 7/2006 del 3/3/2006

Sede legale: Via Aloi 26 - 95126 Catania

 

Contatta la redazione: redazione@ivespri.it

Contatta l'amministrazione: amministrazione@ivespri.it


facebook
phone
whatsapp

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

Settimanale siciliano d'inchiesta

fondato da Carmelo Rapisarda

banner per i vespri
vespri_300x250

Editore e ragione sociale:
Vespri società cooperativa

Via Aloi 26 - Catania

P.IVA IT04362690879 - Codice fiscale 93117170873
pec: cooperativa.vespri@twtcert.it

I Vespri @ Tutti i diritti son riservati, 2022

Festival o Context: resta la vergona nel nome di Bellini

2022-09-10 12:25

Fabio Tracuzzi

Cronaca, Spettacoli, Attualità, Focus,

Festival o Context: resta la vergona nel nome di Bellini

Dopo il Bellini context internazional ecco che Castiglione annuncia il suo Festival belliniano. La guerra continua e sempre a danno di Bellini e di Catania

Ci risiamo: povero Bellini. Anche quest’anno come ogni anno ormai le celebrazioni del “Cigno catanese” .vedono da una parte il   Festival belliniano o Festival Bellini (o tutti i nomi con cui questa manifestazione è stata registrata) organizzato tra chiese e palazzi antichi da Enrico Castiglione dall’altro il “Bellin context”, si chiama così questa volta, organizzato dal Teatro Bellini dalla Regione con la concessione di fondi, tanti quattrini sia chiaro,  europei. Due iniziative l’un contro l’altra armate, e non vogliamo certo dare giudizi su meriti (davvero pochi) e responsabilità  (davvero tante e da entrambe le parti). Una sola cosa sappiamo che così continuando  non si  fa né il bene di Bellini nel nome del quale si organizzano modeste manifestazioni , non si fa il bene di Catania e dei catanesi ai quali non gliene frega un fico secco delle beghe tra Castiglione e politica attuale e vorrebbero un solo Festival belliniano (prendiamo in prestito la definizione, ci sia consentito)  e soprattutto non si fa il bene del turismo in quanto, come avviene per tutti gli altri festival italiani, non si riesce a programmare con l’anticipo necessario e soprattutto non è pensabile offrire due manifestazioni, guai a chiamarle festival (Castiglione si potrebbe infastidire e scatenare i suoi avvocati), nello stesso arco di tempo  ma soprattutto, è il nostro parere,  con una offerta artistica davvero mediocre. Dall’una e dall’altra parte.  Quando Manlio Messina fu nominato assessore al Turismo lo fece un tentativo per sistemare la questione, parlò più volte (sempre al telefono) con Enrico Castiglione. L’accordo sembrava vicino ma poi successe qualcosa che mandò tutto a monte. Irrimediabilmente. Cosa successe in quell’ultima telefonata non ci è dato sapere o meglio ciascuno accusa l’altro di aver causato la rottura. E da questo labirinto non ne usciamo. I due si giurarono guerra eterna. E così è stato. Castiglione continua a vantare meriti artistici, che nessuno vuole mettere in discussione ci mancherebbe, raccontandoci come le sue opere siano state trasmesse nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Vero è, ma stiamo parlando, artisticamente parlando, della preistoria.  E il suo festival, solo il suo può essere chiamato così, tra chiese e palazzi non ci sembra scaldi gli animi dei catanesi (anche se lui, lo conosciamo, è pronto a sostenere numeri alla mano, il contrario). Dall’altra parte c’è invece tutto per fare il botto positivamente parlando. C’è il Teatro  Bellini, l’orchestra del Bellini, il coro del Bellini, il direttore artistico del Bellini e soprattutto tanti  soldi . Tutte cose delle quali Castiglione non dispone, diciamoci la verità. Eppure l’inizio del Context belliniano alla Villa Bellini  e a Bellini dedicato è stato un mezzo, se non del tutto, disastro. Altro che celebrazioni belliniane. Qui non si fa altro e col sorriso sulle labbra, che danneggiare il mito di Bellini.  Ecco l’unico punto in comune delle due manifestazioni belliniane e che lo stesso Bellini boccerebbe. Capirlo non  ci sembra poi così difficile.