Per descrivere quello che sta succedendo in Sicilia in occasione di questa partita doppia regionali/nazionali 2022 forse si potrebbe prendere a prestito la frase del film Blade Runner:”Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”. Probabilmente agli esponenti delle nuove generazioni, abituati ad esprimersi con un clic, la situazione politica non appare grave. Ma, se si considerano alcuni fenomeni, che si sono accentuati nelle ultime settimane, si assiste ad una alterazione del tessuto democratico della realtà politica siciliana, ad un crollo dei valori veramente impressionante. Repentini cambi di casacca, anni di militanza che spariscono, partiti storici cancellati, simboli nuovi per promuovere nuovi probabili idoli, cialtroni che spacciano pronostici mirabolanti per sondaggi attendibili. C’è di tutto in questa sfortunata estate elettorale, tormentata dagli effetti di un covid-omicron che continua a colpire, dall’inflazione, dal caro bollette e dalle mille incertezze per il futuro. E in un quadro così serio, che non ha bisogno di sottolineature per essere drammatizzato, perché è veramente così, c’è un esponente politico come Cateno De Luca, che si è messo in testa che deve fare il Presidente della Regione siciliana ad ogni costo, che sta facendo una sistematica opera di sciacallaggio politico. Cioè invece di creare elementi di coesione, proposte condivisibili per superare le gravi difficoltà del momento, accentua le divisioni all’interno dei vari partiti, alimenta le difficoltà, favorisce le spaccature e acquisisce ciò che può. Non importa se siano i buoni o i cattivi quelli che passano con lui, perché un attimo dopo che hanno aderito al suo credo (che trae origine da un’opera del noto filosofo americano Walt Disney: “La banda Bassotti”) diventano immediatamente purificati e candidabili, sempre per restare mel mondo di Walt Disney da Banda Bassotti a commissario Bassettoni. Esempio lampante quello di Angelo Villari e Luigi Bosco, isolati dal Pd per delle loro pendenze giudiziarie con immediata rinuncia alla candidatura, che immediatamente presi in carico e candidati da De Luca, arrivano al punto di dire che il Pd è un partito verticistico, quando è noto che nel Movimento “Sicilia Vera”, c’è da sempre un uomo solo al comando, lui. Ma probabilmente la doppia morale dell’ex sindaco di Messina di fare a suo piacimento l’elenco dei buoni e dei cattivi non è destinata a durare a lungo. Perché non tutti quelli che lui ama considerare buoni lo sono e forse lui stesso non lo è fino in fondo, mentre quelli che lui spesso copre di volgarità, che non sempre rispondono, prima o poi potrebbero reagire con efficacia.