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Disastro ambientale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea

2025-05-02 14:51

Virginia Di Leo

Cronaca, Attualità, Focus,

Disastro ambientale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea

Il Gup ha disposto il rinvio a giudizio per 16 persone. Sono amministratori pubblici, tecnici che si sono occupati della gestione della discarica

Si  è conclusa  in tarda serata  di mercoledì 30 aprile, dopo un’udienza preliminare  che aveva occupato l’intera giornata, senza alcuna sospensione, per il contestato disastro ambientale  della discarica di Contrada Zuppà a Mazzarrà Sant’Andrea, gestita dalla società partecipata (a capitale misto ) TirrenoAmbiente.

Il G:U.P.  presso il tribunale di Messina Dott. Salvatore Pugliese, dopo avere sentito i difensore delle parti civili e degli imputati  ha letto il dispositivo, disponendo il rinvio a giudizio  presso la Corte di Assise di Messina  per 16 imputati e prosciogliendo : l’ing. Pierluigi Biffo difeso dall’avv. Vito Pirrone, l’avv. Francesco Cucinotta difeso dall’avv. Gabriele Cucinotta, e l’ex parlamentare Sonia Alfano  difeso dall’avv.Fabio Recici.

Sono rinviati a giudizio  amministratori pubblici, tecnici che si sono occupati  della gestione della discarica.  Tra i rinviati a giudizio  quattro dirigenti regionali  compreso l’attuale capo della protezione civile regionale  Salvatore Cocina.

I rinviati a giudizio sono:  Giuseppe Anronioli,  Maurizio Bonasera, Roberto Campagna , Francesco Cannone,  Salvatore Cocina, Maurizio Costa , Antonio Crisafulli, Antonia De Domenico, Calogero Foti, Sebastiano Giambo, Dario Grusinu, Francesco Lo Cascio, Carmela  Navarra, Carmelo Pietrafitta, Alfio Raineri e Roberto Rvida.

Tutti gli imputati devono rispondere a vario titolo del  reato  di disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti, avvelenamento delle acque, inquinamento ambientale per il sitomdi contrada Zuppà  a Mazzarrà S. Andrea.

Il processo che aveva impegnato in precedenza diverse udienze ed aveva visto l’ammissione quali parte civili: Legambiente, WWF, Regione Siciliana, Codacons, i comuni di Mazzarrà S.Andrea e di Furnari, e diversi privati cittadini che abitano nelle zone limitrofe al sito di contrada Zuppà;  nonché  la requisitoria del Pubblico Ministero Francesca Bonazzinga che aveva chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, contestando la permanenza dei reati.

La discarica di Mazzarrà è una grande struttura, oggi chiusa, fonte di grandi problemi e di gravi inquinamenti ambientali, che in passato ha attirato  gli interessi  mafiosi della  zona.

L’inchiesta  nella fase  delle indagini  condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, con la sostituta  procuratore  di Messina  Rosanna Casabona,   che oggi è procuratore capo  della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone.

L’avvocato Pirrone difensore dell’ingegnere Biffo ha evidenziato che la società Tirrenoambiente, gestore della discarica, versava in condizioni  economiche disastrose  e che il proprio assistito  si era  attivato  presso gli enti preposti  per intervenire nella messa   in sicurezza   della discarica  ed il salvataggio dell’azienda.

Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Tortiora, Peluso, Di Silvestro, Di Paola, Calderone, Scordo, Pontillo,  Celi, Rosso,  L’Abbate, Scilla, Pizzuto ed Emanuele.

Il sito di contrada Zuppa, pur oggi ufficialmente dismesso, rappresenta una grave minaccia per l’ambiente  e la salute pubblica, rappresentando una bomba ecologica.

Il processo inizierà il 9 luglio dinnanzi alla corte di assise di Messina.