Si è conclusa in tarda serata di mercoledì 30 aprile, dopo un’udienza preliminare che aveva occupato l’intera giornata, senza alcuna sospensione, per il contestato disastro ambientale della discarica di Contrada Zuppà a Mazzarrà Sant’Andrea, gestita dalla società partecipata (a capitale misto ) TirrenoAmbiente.
Il G:U.P. presso il tribunale di Messina Dott. Salvatore Pugliese, dopo avere sentito i difensore delle parti civili e degli imputati ha letto il dispositivo, disponendo il rinvio a giudizio presso la Corte di Assise di Messina per 16 imputati e prosciogliendo : l’ing. Pierluigi Biffo difeso dall’avv. Vito Pirrone, l’avv. Francesco Cucinotta difeso dall’avv. Gabriele Cucinotta, e l’ex parlamentare Sonia Alfano difeso dall’avv.Fabio Recici.
Sono rinviati a giudizio amministratori pubblici, tecnici che si sono occupati della gestione della discarica. Tra i rinviati a giudizio quattro dirigenti regionali compreso l’attuale capo della protezione civile regionale Salvatore Cocina.
I rinviati a giudizio sono: Giuseppe Anronioli, Maurizio Bonasera, Roberto Campagna , Francesco Cannone, Salvatore Cocina, Maurizio Costa , Antonio Crisafulli, Antonia De Domenico, Calogero Foti, Sebastiano Giambo, Dario Grusinu, Francesco Lo Cascio, Carmela Navarra, Carmelo Pietrafitta, Alfio Raineri e Roberto Rvida.
Tutti gli imputati devono rispondere a vario titolo del reato di disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti, avvelenamento delle acque, inquinamento ambientale per il sitomdi contrada Zuppà a Mazzarrà S. Andrea.
Il processo che aveva impegnato in precedenza diverse udienze ed aveva visto l’ammissione quali parte civili: Legambiente, WWF, Regione Siciliana, Codacons, i comuni di Mazzarrà S.Andrea e di Furnari, e diversi privati cittadini che abitano nelle zone limitrofe al sito di contrada Zuppà; nonché la requisitoria del Pubblico Ministero Francesca Bonazzinga che aveva chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, contestando la permanenza dei reati.
La discarica di Mazzarrà è una grande struttura, oggi chiusa, fonte di grandi problemi e di gravi inquinamenti ambientali, che in passato ha attirato gli interessi mafiosi della zona.
L’inchiesta nella fase delle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, con la sostituta procuratore di Messina Rosanna Casabona, che oggi è procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone.
L’avvocato Pirrone difensore dell’ingegnere Biffo ha evidenziato che la società Tirrenoambiente, gestore della discarica, versava in condizioni economiche disastrose e che il proprio assistito si era attivato presso gli enti preposti per intervenire nella messa in sicurezza della discarica ed il salvataggio dell’azienda.
Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Tortiora, Peluso, Di Silvestro, Di Paola, Calderone, Scordo, Pontillo, Celi, Rosso, L’Abbate, Scilla, Pizzuto ed Emanuele.
Il sito di contrada Zuppa, pur oggi ufficialmente dismesso, rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la salute pubblica, rappresentando una bomba ecologica.
Il processo inizierà il 9 luglio dinnanzi alla corte di assise di Messina.